Salvia officinalis
Parti usate: foglie
Salvia in latino significa “salvare”, le proprietà benefiche attribuite alla pianta, sono così numerose che i Greci, i latini e più recentemente la scuola medica di Salerno la consideravano la panacea universale. Nelle foglie di salvia è possibile isolare due categorie di composti chimici: la componente fissa (flavonoidi, fenoli, acidi ossitriterpenici, diterpeni, tannini catechici, ecc.) e la componente volatile (alfa e beta-pinene, canfene, beta-mircene, alfa-terpinene, limonene, eucaliptolo, gammaterpinene, linalolo, ecc.). L’utilizzo più specifico della salvia è correlato alla sua proprietà antisudorifera. Tale attività è dovuta al tuione, un componente della frazione volatile, che paralizza le terminazioni nervose periferiche delle ghiandole sudorifere ed inibisce la sudorazione, qualsiasi sia la sua origine. La salvia presenta attività antispastica, può favorire la secrezione della bile, è ipoglicemizzante ed antibatterica.

 

 

 

Salvia è un coadiuvante tradizionale per:

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