Le contusioni sono il risultato di lesioni traumatiche, accompagnate da un travaso di sangue che può essere più o meno importante. La contusione può complicarsi con la formazione di un ematoma, cioè con la raccolta circoscritta di sangue, fuoriuscito dai vasi, all’interno di un tessuto. L’ ematoma può essere più o meno cospicuo, sottocutaneo o intramuscolare e anche molto voluminoso. Se non è eccessivamente grosso, in genere viene riassorbito lentamente, senza nessun intervento particolare; quando l’ematoma è voluminoso è necessario ricorrere allo svuotamento chirurgico, per evitare forme infettive da disseminazione batterica.
Esistono diversi tipi di contusioni che si differenziano in base alla zona colpita e sono: cutanee, muscolari, tendinee, articolari e ossee.

Contusioni cutanee : sono di frequente associate a ferite o a lesioni della cute, più o meno profonde. Sovente il trauma è accompagnato dalla formazione di un ematoma, che può assumere notevole importanza quando si sviluppa in regioni dove è possibile la lesioni di grossi vasi venosi o arteriosi. In questi casi , se esiste una lacerazione cutanea, bisogna prima intervenire con un’accurata detersione e disinfezione della parte lesa e contusa con liquidi antisettici e disinfettanti o con pomate antibiotiche e sulfamidiche per evitare eventuali infezioni e ricoprire con una benda asettica o con un cerotto. In seguito è opportuno tenere a riposo la zona contusa e raffreddarla con ghiaccio, per cercare di contenere l’eventuale formazione di un ematoma.

Contusioni muscolari : sono lesioni più o meno importanti della fascia sottocutanea e di quella muscolare. La loro gravità aumenta quando le contusioni avvengono a muscolo contratto, per esempio sul quadricipite o sui gemelli. Si sviluppa sempre l’ematoma che tende a diffondersi. Il riposo assoluto, il ghiaccio e un bendaggio contenitivo sono indispensabili per la guarigione di queste contusioni.

Contusioni tendinee : generalmente causano una sofferenza delle guaine, cioè l’involucro che avvolge i tendini e ne facilita il loro scorrimento. Meno probabili come conseguenza di contusioni sono le lesioni ai tendini, che costituiscono l’estremità fibrosa o connettivale del muscolo e la sua inserzione o con un segmento scheletrico, o con un altro muscolo o con il derma. Le contusioni tendinee determinano tenosinoviti importanti come, per esempio, quella al collo del piede, comunemente determinata dallo scarpone da sci, o del polso. La cura si basa sul riposo immediato, in seguito sull’uso di ghiaccio e di bendaggi contenitivi con fasce elastiche di una buona parte dell’arto interessato. Se la zona interessata fosse il piede, si tende, per esempio, a fasciare dalla punta del piede fino al ginocchio escluso oppure dalla base delle dita fino al gomito.

Contusioni articolari : interessano l’articolazione è sovente causa di un immediato emarto, cioè il versamento di sangue in una cavità articolare, o di una reazione sinoviale con idrartro, cioè il versamento sieroso in una cavità articolare, anche tardivo dopo 12 o 24 ore. Il ghiaccio e il riposo, anche senza immobilizzazione assoluta, sono le terapie applicate. In caso di infezione dell’articolazione, si deve intervenire con antibiotici nella cavità articolare stessa.

Contusioni ossee : sono accompagnate da un dolore vivo del periostio, che è la membrana fibrosa che avvolge la superficie esterna delle ossa. Sovente c’è la formazione di un ematoma sottoperiostale, la cui eliminazione richiede frequentemente l’incisione e il drenaggio. Il ghiaccio risulta essere l’intervento immediato più opportuno, ma non sono necessari bendaggi e riposo assoluto. Bisogna usare particolare attenzioni nel decorso di queste contusioni, perché potrebbero verificarsi complicazioni come delle infezioni al periostio.

Coadiuvante per le contusioni.

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