Ecchimosi superficiali: Consistono nella fuoriuscita del sangue dei vasi, che si raccoglie nei tessuti, mentre la cute rimane integra. E’ un chiaro segno di reazione vitale perchè lo stravaso richiede una pressione ematica, salvo il caso di petecchie ipostatiche ad esempio nell’impiccamento. I meccanismi di produzione dell’ecchimosi sono la compressione, che schiaccia, rompendoli, i vasi; la trazione che li stira fino alla lacerazione; la suzione che li fa scoppiare per decompressione esterna, interessa solo capillari e precapillari formando le caratteristiche suggellazioni; lo sforzo fisico violento, in quanto determina un aumento della pressione ematica con rottura dei capillari come si osserva nella pratica del sollevamento pesi, durante convulsioni asfittiche, accessi epilettici, conati spasmodici della pertosse.

Caratteristiche tipiche: L’estensione dipende dalle dimensioni del vaso, dalla lassità dei tessuti, dall’emostasi vasale, dalla coagulazione, dalla pressione arteriosa. Si hanno ecchimosi puntiformi di origine capillare (petecchie), tumefazioni diffuse e non fluttuanti (ecchimomi), stravasi laminari di estensione considerevole (suffusioni), focolai emorragici che formano una cavità nel sottocutaneo (ematomi), ematomi voluminosi e fluttuanti (bozze ematiche), piccole emorragie puntiformi ravvicinate e confluenti (suggellazioni). Queste lesioni non provocano alcun disturbo clinico, tranne le raccolte voluminose che sono dolorose. Alcune ecchimosi figurate permettono l’identificazione del mezzo lesivo. Le vibici hanno forma allungata e sono prodotte da colpa di verga, scudiscio o frusta; le ecchimosi digitali di forma ovale, sono dovute alla compressione dei polpastrelli delle dita per manovre di afferramento delle cosce nei reati sessuali, del collo nello strozzamento, dei polsi ed avambracci nell’immobilizzazione violenta, le suzioni sul collo, petto, addome, dovute a pratiche erotiche.

Evoluzione: La comparsa dell’ecchimosi superficiale è immediata, quelle profonde hanno invece comparsa tardiva. La migrazione delle ecchimosi consiste nello spostamento dello stravaso ematico per effetto della gravità lungo le vie anatomiche preformate: dalla base cranica anteriore alle palpebre, dal cuoio capelluto alla nuca, dalle spalle e dai fianchi rispettivamente alla piega del gomito e del ginocchio. All’inizio l’ecchimosi è rossa perchè il sangue stravasato è ancora relativamente ossigenato; dopo qualche ora diviene rosso-violacea mano a mano che l’emoglobina si riduce; dopo 6-8 giorni la colorazione diventa verde e dopo 8-12 giorni si fa gialla con il progressivo degradarsi della molecola dell’emoglobina in emosiderina ed ematoidina. Queste modificazioni iniziano alla periferia e progrediscono verso il centro dell’ecchimosi. Un’ecchimosi di diametro pari a 8-10 cm scompare dopo 15-20 giorni, ma la menomazione funzionale provocata (dolori, inceppi al movimento) si limita generalmente a 4-5 giorni.

Ecchimosi profonde: Possono essere muscolari o viscerali. Ecchimosi muscolari possono manifestarsi per trauma diretto sul muscolo, particolarmente se contratto, anche senza lesione della cute sovrastante se il corpo contundente è a larga superficie, liscio o soffice, o per trazione con rottura del corpo muscolare e lacerazione dei vasi per brusca contrazione muscolare.

Ecchimosi viscerali sono localizzate nel cervello, polmoni ed addome, sono in genere legati a grandi traumatismi come precipitazioni o investimenti, dovuti a meccanismi diretti o da contraccolpo.
– Le ecchimosi cerebrali compaiono sulla corteccia anche senza fratture ossee. La sintomatologia è inizialmente quella della commozione cerebrale e successivamente possono manifestarsi sintomi a focolaio. Nel cadavere si presentano come fini suggellazioni della sostanza grigia corticale (mentre le emorragie spontanee sono in genere a livello della capsula interna). Le ecchimosi cerebrali profonde, solitamente bulbo-pontine, sono rare ed in genere si accompagnano ad ecchimosi della corteccia. Le emorragie extradurali compaiono in forma di ematomi tra dura madre e parete ossea, sono dovute a lacerazioni dei vasi meningei, raramente senza frattura ossea. Sono caratterizzate da un “intervallo libero”, poi dalla comparsa dei sintomi da compressione cerebrale quali polso raro, vomito, barcollamento, viso acceso, ecc.. Le ecchimosi sottodurali si presentano come stravasi ematici liberi tra la dura e la pia.
– Le ecchimosi polmonari sono aree di infiltrazione emorragica del parenchima, sfumate, senza limiti netti.
– Le ecchimosi dell’intestino si presentano come spandimenti laminari, per lo più rotondeggianti tra sierosa e tonaca muscolare, possono costituire i tramiti di invasione batterica peritoneale anche senza rottura della parete.

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